La Commissione Urbanistica dellOrdine vuol portare a conoscenza dei nuovi cambiamenti, in ambito urbanistico, che stanno avvenendo a livello regionale; la Regione Toscana ha già avviato la riforma urbanistica approvando, attraverso la Giunta Regionale, la nuova proposta di legge (P.D.L. 282/2013).
Tale documento è attualmente allesame della Commissione Consiliare Territorio ed Ambiente della Regione, che valuterà le possibili modifiche da apportare; successivamente allapprovazione della Commissione, la P.D.L. verrà discussa dallAssemblea legislativa regionale per la definitiva approvazione e pubblicazione sul B.U.R.T..
Come riportato nella relazione illustrativa della P.D.L., la Regione dichiara che la stessa proposta di legge è diretta a migliorare lefficacia della governance” interistituzionale in base ai principi della sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, nonché a rendere più chiare e rapide le procedure graduando la complessità degli adempimenti in relazione alla rilevanza delle trasformazioni. La proposta comporta labrogazione della legge regionale 1/2005.
In occasione della proposta di legge, si è formato un tavolo di lavoro, a livello regionale, costituito dai rappresentanti delle seguenti categorie professionali: ingegneri, architetti, agronomi e forestali, geometri, periti agrari, periti industriali.
Da questo tavolo di lavoro è stato creato un documento unitario, con il quale si è cercato di mettere in evidenza quali siano le maggiori criticità della nuova legge proposta; tale documento (in allegato) è stato presentato, e pubblicato su alcuni organi di stampa, in occasione del convegno Orizzonte territorio organizzato dalla Regione Toscana il 27.11.2013, durante il quale la VI Commissione della regione, presieduta da Gianfranco Venturi, ha illustrato la nuova Proposta di Legge.
Nelloccasione lAssessore allUrbanistica Anna Marson, ha tracciato quelle che dovevano essere le linee distintive della legge, il cui principale assunto è il contrasto alluso del suolo: la definizione di territorio urbanizzato; la netta diversificazione delle procedure per intervenire in territorio rurale; la semplificazione delle procedure urbanistiche con conseguente riduzione di tempi e costi di gestione (il tempo necessario per la formazione di uno strumento di pianificazione passerà da 6 a 2 anni con forti sanzioni previste per gli Enti locali che non rispetteranno le scadenze); la prevenzione e la mitigazione del rischio sismico e idrogeologico con il Piano di Protezione Civile che costituirà parte integrante del Piano operativo comunale.
In realtà le cose sono ben diverse: se da un lato il tavolo di lavoro delle professioni tecniche condivide pienamente la scelta sulla diminuzione del consumo del suolo, dallaltro solleva molte criticità contenute nel nuovo testo di legge. è vero si che lespansione scriteriata dei centri urbani è davvero finita, ma è altrettanto vero che congelare lo stato attuale delledificato, ponendo una linea rossa tra lambiente urbano e quello rurale rischia di impoverire le campagne, disincentivando la ripresa economica anche delle piccole realtà rurali; rischia quindi di essere una scelta inadeguata. Vengono inoltre completamente ignorate le differenti realtà del territorio toscano, con una implicita negativa ricaduta sulle attività economiche di tipo agricolo, per esempio.
Altro aspetto critico della legge appaiono le procedure di rigenerazione urbana, pesanti e farraginose, che rischiano di bloccare i possibili interventi di miglioramento delledificato esistente; la riqualificazione dovrebbe partire non solo da una più snella facilità di esecuzione, ma anche tenere in considerazione una forma di incentivo per far si che si possa investire risorse economiche per migliorare tutto il contesto sia urbano che sociale.
Incentivi, quindi, per consentire la riqualificazione delledificato, rendendo gli edifici sicuri dal punto di vista sismico, migliori per contenimento energetico e migliori sia esteticamente che funzionalmente: di tutto ciò nella legge non si scorge traccia.
Ulteriori criticità della P.D.L. 282/2013 sono state rilevate nella considerazione del tema del social housing, senza prevedere anche qui degli incentivi sugli interventi da parte di privati, sulle norme transitorie (ovvero in regime di salvaguardia) e sulla mancanza di proposte efficaci per il territorio rurale (in allegato il documento unitario, nel quale sono evidenziate le criticità).
Laspetto critico che, purtroppo, ancora una volta è risultato quello più evidente, è stato la totale mancanza di un coinvolgimento preventivo, delle professioni tecniche, ai tavoli di lavoro istituiti dalla Regione; il confronto auspicato, richiesto e mai ottenuto, sarebbe risultato utile per scongiurare le successive lacune della nuova legge.
Non solo: la cosa ancor più grave è stata la definizione che lAssessore Regionale Anna Marson ha pubblicamente dato alle categorie professionali, etichettandoci come soggetti esercitanti attività di lobbying e, pertanto, non meritevoli di un coinvolgimento in quanto soggetti non istituzionali.
Con il presente documento, la Commissione Urbanistica dellOrdine degli Ingegneri di Pistoia, intende portare a conoscenza gli iscritti dellattuale clima di incertezza normativa, ma soprattutto dellinadeguatezza della nuova norma regionale che andrà a sostituire totalmente la vecchia legge n.1/2005.
Continueremo, per quanto possibile, a lavorare per una effettiva valorizzazione del territorio, nellinteresse collettivo delle persone che lo vivono, pensando di fornire un utile servizio, partecipando attivamente ai tavoli di lavoro, sia provinciali che regionali.
Allegati: