Adeguamento annuale di pensioni – Limiti – Quote – Indennità

Il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa ha deliberato di disporre dal 1° gennaio 2011:

– l’aumento nella misura dell’1,6% degli importi dei trattamenti pensionistici erogati ;

– l’aumento da euro 84.050,00 ad euro 85.400,00 del limite di reddito di cui all’art. 22, comma 1 dello Statuto;

– l’aumento, rispettivamente da euro 41.950,00 ad euro 42.600,00 ; da euro 63.200,00 ad euro 64.200,00; da euro 73.650,00 ad euro 74.850,00; da euro 84.050,00 ad euro 85.400,00 dei limiti di reddito di cui all’art. 25, comma 5 dello Statuto;

– l’aumento da euro 25.050,00 ad euro 25.450,00 del limite di reddito di cui all’art. 27, comma 2 dello Statuto;

– l’aumento da euro 360,00 ad euro 365,00 del contributo minimo di cui all’art. 23, comma 3 dello Statuto;

– l’aumento da euro 9.989,00 ad euro 10.149,00 della pensione minima di cui all’art. 25, comma 4 dello Statuto;

– l’aumento, rispettivamente, da euro 6,050,00 ad euro 6.150,00; da euro 10.100,00 ad euro 10.250,00 dei limiti di reddito e di volume d’affari IVA per le quote a) e b) di cui all’art. 25, comma 1 dello Statuto;

– di redigere una nuova tabella per la rivalutazione dei redditi ai fini del calcolo delle pensioni.

Nella stessa riunione il Consiglio di Amministrazione ha, altresì, determinato la quota capitaria annua del contributo di maternità per l’anno 2011 nella misura di 74,00 euro pro capite e stabilito nel 7,0% il tasso di interesse annuo da applicare alla rateizzazione dei contributi e nel 1,5% il tasso di interesse annuo da applicare alla rateizzazione delle sanzioni per tutte le domande presentate nel 2011.

Inoltre è stato adeguato l’importo minimo e massimo di maternità erogato da Inarcassa al minimale indicato nella circolare n. 24 emessa dall’INPS il 1° febbraio u.s.

L’importo minimo dell’indennità di maternità per il 2011 è, pertanto pari a 4.627,00 euro, mentre il massimo è 23.135,00 euro.

Si ricorda che, ai sensi della legge n. 289 del 15 ottobre 2003, l’importo dell’indennità è pari all’80% di cinque dodicesimi del “solo reddito professionale percepito e denunciato ai fini fiscali come reddito da lavoro autonomo dalla libera professionista nel secondo anno precedente a quello dell’evento”.